Innaugurazione Mostra fotografica Istria e Dalmazia

“Un luogo della città di Udine sarà intitolato al ricordo del sacrificio di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana martire delle foibe”. Così è esordito l’intervento del Sindaco on. Pietro Fontanini all’inaugurazione, martedì 29 giugno, della nuova sede del Comitato di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Presidente Bruna Zuccolin, Vicepresidente Bruno Bonetti, che riunisce gli italiani esuli dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia al termine della seconda guerra mondiale e i loro discendenti.

Presentando la decisione della Giunta, il Sindaco ha ricordato le migliaia di vittime italiane e l’esodo di oltre 300 mila connazionali da Istria e Dalmazia, finito nel silenzio per motivi di opportunità politica. Dopo aver evidenziato che Udine, in collaborazione con l’Associazione, ha già intitolato un parco ai Martiri delle foibe, ha affermato che l’intestazione di un luogo della città a Norma Cossetto sarà un passo ulteriore per costruire quella memoria di cui il nostro Paese ha bisogno, quale monito contro ogni violenza politica.

La cerimonia di inaugurazione si è svolta nel palazzo delle Acli di via Aquileia 29 a Udine, dove trova ora sede l’ANVGD. Erano presenti Bruna Zuccolin, Presidente del Comitato, e Stefano De Marco, Presidente provinciale delle ACLI, con Stefano Ridolfo, Presidente del circolo ACLI, che hanno rimarcato le sinergie implementate tra le due associazioni: come le ACLI operano per realizzare una società in cui sia assicurato, secondo democrazia e giustizia, lo sviluppo integrale di ogni persona, così l’ANVGD svolge attività culturali di interesse sociale, promuovendo la cultura della pace e la promozione dei diritti umani.

Sono inoltre intervenuti Renata Capria D’Aronco, presidente del Club per l’Unesco di Udine, Alberto Travain, presidente del Fogolar Civic, lo scrittore Mauro Tonino, ed era presente un folto pubblico di soci originari dell’Istria, Fiume e Dalmazia.

In tale occasione è stata anche inaugurata una mostra fotografica allestita per l’occasione all’ingresso del palazzo, realizzata in collaborazione con l’ERAPLE, l’Ente regionale ACLI per i problemi dei lavoratori emigrati. Erano presenti i due autori Fabiana Burco e Lorenzo Furlano, che hanno presentato il loro lavoro.

Curatore della mostra l’arch. prof. Mauro Bertagnin dell’Università degli Studi di Udine.

La mostra raccoglie immagini di paesaggi dell’Istria e della Dalmazia, in ricordo della comunità italiana che li abitava.


Gli scatti immortalano strade, paesi, ambienti e architetture, limitando al minimo i filtri e le barriere tra fotografo e soggetto.

Gli autori, scegliendo di raccontare gli spazi di vita fissati in momenti non convenzionali, lontano dai clamori del turismo, tentano di restituirci, in modo diretto, l’autenticità dei luoghi. I tanti volti dell’Istria e della Dalmazia catturati dai loro obiettivi ci offrono infatti gemme di rara bellezza in un abbecedario che spazia dalla A alla Z, da Arbe a Zara.

In questi luoghi, immersi in una natura incantata, la storia sembra aver lasciato tracce indelebili, mescolando le memorie della presenza romana, bizantina e veneziana che hanno contribuito a delineare l’identità culturale degli insediamenti e delle popolazioni. Queste località cresciute all’insegna dell’arte e della cultura, ricche di tradizioni forti e affascinanti, sono fissate nelle immagini, proposte dalla mostra con elegante semplicità.

Consegna di medaglie di benemerenza a 32 corregionali e loro discendenti

Lunedì 28 luglio
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia

Cerimonia per la consegna di 32 medaglie di benemerenza
a corregionali emigrati all’estero e loro discendenti.

Iniziativa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia nell’ambito del cinquantesimo anniversario della prima seduta dell’assemblea legislativa regionale

Lettura dei profili dei premiati e delle motivazioni del conferimento della medaglia di benemerenza a cura
del segretario generale del Consiglio regionale, Augusto Viola

autorità FVG e premiati dell'ALEF
autorità FVG e premiati dell'associazione Giuliani nel Mondo
autorità FVG e premiati dell'EFASCE
autorità FVG e premiati dell'Ente Friuli nel Mondo
autorità FVG e premiati dell'ERAPLE
autorità FVG e premiati dell'Unione Emigranti Sloveni-Slovenci Po Svetu

Giuliani nel Mondo, al via stage per giovani discendenti di origine giuliana, istriana, fiumana e dalmata

Quest’anno per la prima volta una serie di incontri e di visite saranno organizzati in collaborazione tra quattro associazioni rappresentative dei corregionali all’estero (AGM, EFASCE, UES e ERAPLE), così come auspicato dall’Assessore regionale Gianni Torrenti

Redazione13 luglio 2015 12:22

È iniziato oggi 13 luglio il XVII stage per giovani discendenti da emigrati di origine giuliana, istriana, fiumana e dalmata, organizzato dall’Associazione giuliani nel Mondo, col contributo della Regione, della Fondazione CRTrieste e della fondazione CARIGO.

Il soggiorno ha carattere formativo-culturale e si propone di favorire una maggiore conoscenza dell’ambiente, dell’economia, della storia, della cultura, dell’arte e delle tradizioni popolari della Venezia giulia e dell’Istria, nonché delle istituzioni e dell’attuale realtà della ricerca scientifica e tecnologica di Trieste, di Gorizia e della Regione Friuli Venezia Giulia.

Quest’anno per la prima volta una serie di incontri e di visite saranno organizzati in collaborazione tra quattro associazioni rappresentative dei corregionali all’estero (AGM, EFASCE, UES e ERAPLE), così come auspicato dall’Assessore regionale Gianni Torrenti.

I 14 giovani, provenienti dall’Argentina, dal Brasile, dal Cile, dagli Stati Uniti e dal Sudafrica, sono stati accolti nella sede dell’Associazione giuliani nel mondo dal Presidente onorario Dario Rinaldi, dai vicepresidenti Franco Miniussi ed Eugenio Ambrosi e dal Direttore Fabio Ziberna, che hanno portato ai partecipanti il saluto dell’Associazione ed illustrato loro le finalità ed il programma dello stage.

Nel pomeriggio i giovani hanno visitato il Castello e la Cattedrale di San Giusto, il Teatro Romano e la Città vecchia, sotto la guida di Mariastella Malafronte, membro del direttivo dell’Associazione.“

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Identità come chiave per costruire il nuovo futuro partendo dalle solide radici del passato

Successo per la 4. edizione di “Gocce di storia e di cultura”

Identità come chiave per costruire il nuovo futuro
partendo dalle solide radici del passato
Successo per la 4. edizione di “Gocce di storia e di cultura”
C’è un’ulteriore motivo di curiosità che caratteriz za l’estate cividalese, ricca di spumeggianti
iniziative, incontri prestigiosi e valenze cultural i d’eccellenza. A fine luglio, dopo Mittelfest e pr ima
dei Corsi internazionali di musica, da 4 anni, nell o splendido giardino di Palazzo CostantiniCraigher, si tiene “Gocce di storia e di cultura” che riscuote sempre più consensi e un’alta
partecipazione (oltre 200 persone).
L’evento è promosso in primis dall’Ente Regionale Acli per i problemi dei lavoratori emigrati, in
collaborazione col Circolo culturale Ivan Trinko, l’Associazione Slovenci po svetu, l’Università
della terza età e il Centro studi di Roma “La Parab ola” che cura, tra l’altro, la pubblicazione della
rivista “Semestre Europeo”, molto conosciuta e appr ezzata all’estero.
All’ultima edizione, di sabato 28 luglio 2012, presente anche una rappresentanza fiumana, con
alcune opere esposte dell’artista Lucilla Micheli c he ha affiancato quelle del compianto artista
friulano Guido Tavagnacco.
“Gocce di storia e di cultura” si propone di metter e a confronto esperienze diverse, identità
differenti, atteggiamenti e tecniche culturali fra loro compenetrabili o distanti, ma sempre inserite
nello spirito di una ricerca capace di dare rispost e alla maggiore conoscenza della terra giuliofriulana, in parte devastata dagli errori del Novec ento, ma ormai decisa a superare ostacoli e avviare
camminamenti da trincea che finalmente i confini ab battuti (o quasi) permettono di perseguire.
Così, anche nell’edizione 2012, il concetto di identità è stato lungamente chiamato in causa:
prima, ricordando il ventennale della morte di monsignor Angelo Cracina, che oltre a essere
stato uno slavista di fama internazionale, è stato un sacerdote che ha combattuto a lungo i luoghi
comuni del Secolo breve, per affermare la necessità di essere se stessi, v ale a dire
contemporaneamente uomo e sacerdote multilingue, it alo-sloveno-friulano, con antiche radici
carsiche; il decennale della morte di Marino Vertovec, insegnante di matrice triestino-slovena,
linguista prezioso, che ha speso una vita nel tentativo di cogliere gli aspetti migliori della
convivenza interculturale ed interetnica. Due figure che hanno contribuito a costruire la s toria del
Circolo Ivan Trinko, anche con lasciti, permettendo al vivace sodalizio cividalese di continuare a
operare all’interno della Città Ducale con una prop osta complessiva in cui il valore finale si
estrinseca nel “Sponaizmo se – Conosciamoci”.
Da parte dell’Eraple è costante la volontà di valorizzare le esperienze e far conoscere, con
iniziative culturali e vari interventi, giocati a t utto campo sul versante europeo, i correligionari
sparsi per il mondo; si tratta di persone capaci di mantenere in vita la matrice identitaria di
partenza, ancorata alla difesa di una propria pecul iarità, perseguendo una ricerca sempre più fine e
puntuale nel mantenere in vita i collegamenti col mondo dell’emigrazione regionale nei diversi
Paesi, promuovendo continui contatti con gli italiani friulo-giuliani che vivono nelle terre
dell’ex-Jugoslavia.
Nel corso della serata, tenutasi nella cornice di u no dei angoli più suggestivi e nascosti di Cividale
del Friuli – grazie alla cortese ospitalità della f amiglia Costantini -, hanno preso la parola, dopo i
saluti del sindaco della Città Ducale, Stefano Balloch, e della funzionaria regionale Bruna
Zuccolin, il direttore e la presidente dell’Eraple, Cesare Costantini, Elisa Sinosich e il presidente
del circolo Ivan Trinko, Michele Obit.
Quattro i momenti di “Gocce di storia e di cultura”: l’apprezzato concerto dello Steli Duo,
composto dal soprano Elisa Iovele e dalla pianista Stefania Rucli, che ha proposto musiche di
Puccini, Schubert e arie tratte da Kraijca Vida: il ricordo di monsignor Angelo Cracina, “La
quercia e la vita: profilo esistenziale”, tenuto da l teologo monsignor Marino Qualizza, capace di
suscitare emozioni e di toccare delicate problemati che di un passato non tanto lontano; il concerto
del duo cameristico composto da Marta Vigna all’arpa e da Stefano Forn asaro al flauto, con un
repertorio studiato ad hoc per la serata, partendo da musiche di Bozza, proseguendo per Cage e
terminando con pezzi scritti e armonizzati dallo st esso duo; il ricordo di Marino Vertovec,
proposto da Michele Obit e Franco Fornasaro. Ha chi uso l’intervento del vicario della Diocesi di
Udine, monsignor Guido Genero: “pur nella differenza di identità storiche, linguistiche e
religiose l’uomo deve essere sempre essere se stesso e continuare, nel rispetto di tutte la
differenze, a farsi conoscere e apprezzare sempre meglio”.

Friuli Venezia Giulia – le radici del futuro

Questo è il titolo della mostra del video, ma anche del convegno e della tavola rotonda che l’Ente Regionale Acli per i
Problemi dell’Emigrazione (ERAPLE), grazie ad un accordo con l’Ente Friuli nel Mondo, ha presentato e proposto alle
proprie realtà associative d’Oltralpe, in particolare a quella belga.

La manifestazione, curata dal direttore Eraple Cesare Costantini, ha visto confluire a Bruxelles dall’Italia, la presidente
Elisa Sinosich, il sindaco di Dolegna del Collio, Giovanni Crosato e il giornalista e scrittore Franco Fornasaro e dal Belgio, il presidente delle Acli Internazionali e funzionario Cee, Michele Ottati, i delegati dell’Ente Friuli del Mondo Domenico Lenarduzzi dell’Associazione Lavoratori Emigranti Friulani (ALEF), Marina Fruch di Charleroi e Claudio Verona di Liegi e dei “No’ Furlans”, Elsa Patat e Luca Ferro dei “Fogolars Furlans”.

Nel corso delle giornate espositive, molto apprezzate, al tavolo dei lavori si sono focalizzati in particolare tre temi: il
ruolo, nel contesto dello sviluppo del Friuli-Venezia Giulia, della coltivazione della vite, le sfide poste alla regione dalla
globalizzazione e il problema urgente dei connazionali che vivono in Argentina tra mille difficoltà.

Giovanni Crosato, parlando anche come enologo, conosciuto in molti mercati internazionali, ha rimarcato come la vite
sia parte dello stesso humus antropologico del territorio friulano e ha sollevato quanto sia importante la qualificazione
degli addetti al settore per contrastare anche le concorrenze ormai molto numerose, e quanto sia difficile oggi superare ostacoli e insidie che vengono da una scarsa manodopera a disposizione e da regole legislative pesanti e onerose da osservare.

Franco Fornasaro, da parte sua, ha inseritonel quadro della regione Friuli-Venezia Giulia, che nasce come regione ad alta specificità di tipo culturale, etnico e linguistico, il problema dell’alterità che caratterizza i nuovi arrivati, siano essi lavoratori, profughi o clandestini, esaminando le luci e le ombre di un fenomeno certamente destinato ad aumentare.

Sul problema argentino, infine, sono intervenuti un po’ tutti i relatori presenti che hanno sottolineato l’importanza di
sostenere in vario modo le urgenze che arrivano dal lontano paese dell’America latina, dalla raccolta di farmaci a quella
di risorse e alla finalizzazione di determinati progetti per un aiuto concreto.

Giovani discendenti da emigrati di origine giuliana in visita a Trieste

Un viaggio alla scoperta o riscoperta delle proprie origini, nella terra di genitori o nonni, che hanno lasciato Trieste per trasferirsi all’estero, in cerca di fortuna. Una quindicina di ragazzi è in città in questi giorni per il 17esimo stage promosso dall’associazione Giuliani nel Mondo, in collaborazione con EFASCE, UES e ERAPLE. Sono tutti tra i 19 e i 27 anni, chi per la prima volta in città, desiderosi di osservare da vicino i luoghi che spesso hanno sentito nei racconti dei familiari e visto nelle foto che appartengono al passato.

discendenti

Sono arrivati l’11 luglio e ripartiranno il 27, dopo aver visitato tante tappe storiche, ma anche momenti di intrattenimento e divertimento promossi ad hoc. Dall’Argentina sono giunti a Trieste Maria Luz Viti, Emiliano Agustin Viti, Nahuel Strugo, Nahuel Andres Pagnussat, Lautaro Salazar e Juan Marco Iurman Incaminato, dei circoli Rosario, Mar del Plata La Plata, Villa Gesell e Bahia Bianca. Paolo Chierego Flores arriva dal Cile, dal circolo Santiago, Sabrina Bradshow dal Sud Africa, Johannesburg e Jon rogala dagli Stati Uniti, dalla Lega Istriana Chatham. C’è poi una nutrita schiera di giovani dal Brasile, Ellen Carolina De Oliveira, Stella Cidral Cordi, Giuliano Cordi De Castro e Silva, Isabella Maristela Maguolo Lourenco e Ornella Maria De Luca Coltro, quasi tutti del circolo Curitiba e di Assciaao Pirassunung. “L’iniziativa – spiegano dall’associazione Giuliani nel Mondo – è organizzata con il contributo della Regione FVG, della Fondazione CRTrieste e della Fondazione CARIGO. I ragazzi hannomodo di conoscere le realtà di Trieste, di Gorizia e in generale del Friuli Venezia Giulia, dal punto di vista della storia, della cultura, dell’arte e delle tradizioni popolari; saranno ricevuti dai vertici delle istituzioni locali e visiteranno alcune significative realtà industriali, della ricerca scientifica ed universitaria. Per la prima volta una serie di incontri e di visite saranno organizzati in collaborazione tra quattro associazioni rappresentative dei corregionali all’estero “AGM, EFASCE, UES e ERAPLE”

Mosaici col botto: anche il Presidente slovacco è intervenuto alla cerimonia di lunedì

2 Novembre 2011 Redazione CulturaInterniIstituzioniItaliaItalians 0

Il Presidente Gasparovic e il Sindaco Ftacnik accolti da Bruno Mrak

A sorpresa, dopo aver programmato da tempo la cerimonia di chiusura con l’omaggio dello stemma cittadino al Sindaco di Bratislava, l’organizzazione della mostra di mosaici ha ricevuto la conferma della presenza anche di un ospite un po‘ speciale. Hanno dovuto dunque rimodellare l’appuntamento, perché lunedì a chiudere cerimonialmente la mostra benefica della Scuola Mosaicisti del Friuli era presente nientemeno che il Capo dello Stato slovacco, Ivan Gasparovic. Accompagnato dal Sindaco della capitale, Milan Ftacnik, il Presidente ha voluto con l’occasione anche visitare la Galleria Eurovea, dove la mostra era organizzata, scortato dalla direttrice della struttura Silvia Oravkin-Matejova. Il Presidente, infatti, non aveva ancora visto quella che è l’area commerciale più giovane di Bratislava, aperta nella primavera 2010, uno dei complessi commerciali più moderni e seducenti del centro-est Europa.

Accolto dagli organizzatori Lucio Masutti (Medea Team) e Bruno Mrak (Metalfil), Gasparovic si è trattenuto a lungo all’interno dello spazio di mostra, dove il direttore della Scuola Mosaicisti gli ha illustrato le opere che hanno incantato i visitatori slovacchi in oltre un mese di apertura. Attento come suo solito, il Presidente ha fatto domande ed ha ascoltato ogni spiegazione con interesse. Quando sono stati scoperti gli omaggi per lui e il Sindaco, Gasparovic ha ringraziato con garbo per la bella sorpresa e ha voluto simpaticamente scherzare, dicendo che questo lo rincuora molto: era da un po‘ di tempo che aveva timore di incontrare degli italiani… dopo i Mondiali 2010 in Sud Africa, infatti, non era certo che gli italiani lo avrebbero accolto bene…

Gasparovic e Ftacnik in visita alla mostra di mosaici

La conferma della visita del Presidente è arrivata pochi giorni fa, e se l’omaggio per il Sindaco era pronto da tempo (lo stemma storico di Bratislava era stato realizzato dalle ragazze della scuola nei giorni di mostra), ci si è dovuti in tutta fretta inventare qualcosa per Gasparovic. Non essendoci i tempi per creare un nuovo lavoro per lui, la decisione è caduta su un’opera musiva liberamente ispirata ad un lavoro di Joan Mirò, il noto artista astratto spagnolo (pittore, scultore, ceramista) apprezzato in tutto il mondo, pezzo moderno che Gasparovic ha mostrato di gradire.

È limitante, in effetti, pensare al mosaico come arte antica e cristallizzata, adatta solo a rappresentare l’antica “maniera“, pensando magari alle influenze bizantine dei mosaici di Venezia o Ravenna. In realtà il mosaico è un’arte viva, e le opere portate a Bratislava lo hanno dimostrato con la loro variegata bellezza che ha affascinato il pubblico slovacco. I mosaici „friulani“, realizzati da allievi (provenienti da 20 nazioni) che vengono selezionati dalla scuola di Spilimbergo per i loro ambiti corsi, possono rappresentare perfettamente l’antico, con tessere dai colori tenui e forme squadrate e piatte come si usava in passato, ma sono anche del tutto adeguati a rappresentare il moderno, con un taglio delle „tessere“ assolutamente attraente: qui più che di tessere si parla di schegge di pietre, frammenti di vetri, cocci di ceramica e quant’altro può aiutare a riprodurre opere famose dell‘arte del Novecento – qui riproposte con un moderno senso interpretativo – o originali lavori astratti di grande rigore geometrico. La varietà delle pietre usate, i loro colori più o meno brillanti, le forme più inconsuete, propongono prodotti artistici di assoluta bellezza, che ad ogni angolatura cambiano espressione e riflettono la luce in modo diverso.

Il Presidente Gasparovic con Bruno Mrak e Lucio Masutti

Ad accogliere il Presidente erano una serie di istituzioni italiane venute dal Friuli per la circostanza, oltre alle istituzioni italiane in Slovacchia quali il primo segretario dell’Ambasciata Roberto Rizzo e il Segretario generale della Camera di Commercio Italo-Slovacca Giorgio Dovigi. Il Sindaco di Spilimbergo, Renzo Francesconi, ha addirittura portato con sé due Vigili urbani e il gonfalone cittadino, sana dimostrazione di orgoglio di campanile per un’istituzione come la Scuola Mosaicisti che dà lustro nel mondo a questa località, importante centro di commercio medievale tra Aquileia e la Germania. Un raggiante Aldo Gerussi, presidente della Scuola Mosaicisti, ha fatto da guida tra le opere in mostra, ben felice della visibilità che il suo istituto ha raccolto a Bratislava. La Regione Friuli Venezia Giulia, che ha concesso il patrocinio all’impresa, ha inviato l’Assessore alle Risorse rurali e agroalimentari Claudio Violino, che era accompagnato da Bruna Zuccolin, responsabile delegata della Regione per il coordinamento degli interventi per i corregionali all’estero. Presenti anche il presidente dell’Agenzia regionale per l’energia APE Loris Mestroni, il prof. Febo Della Torre Valsassina della Scuola di studi avanzati dell’Università di Camerino, Michele Bernardon dell’Ente friulano assistenza sociale culturale emigranti (EFASCE) di Pordenone, Cesare Costantini dell’Ente regionale Acli per i problemi dei lavoratori emigranti (ERAPLE). Non è mancato naturalmente il presidente del Fogolar Furlàn di Bratislava, Mirko Ribis.

La signora Gaspareczova, direttrice dell’orfanotrofio di Jelka, struttura beneficiaria di parte del ricavato delle vendite, si è presentata accompagnata da due bambini che hanno offerto fiori a Presidente e Sindaco. L’orfanotrofio, fondato da un parroco luterano in un piccolo paese del distretto di Galanta, è una moderna struttura che accoglie bambini e ragazzi fino alla maggiore età, dando loro l’occasione di vivere un’esperienza famigliare con i cosiddetti “genitori professionisti”, volontari che vivono presso il complesso come veri genitori dei ragazzi e che aiutano il loro recupero alla società.

Al termine della cerimonia le autorità si sono trattenute con gli organizzatori approfittando degli assaggi tipici offerti dall’Agenzia di sviluppo rurale friulana ERSA, presentati dalla responsabile delle attività di ricerca dell’ente, Sonia Venerus, e dei vini versati da sommelier dell’Ais. Di grande socialità il Presidente Gasparovic, che, nonostante la visita a tutto il complesso Eurovea e la non breve presentazione dei mosaici in mostra, ha goduto dell’occasione con grande amabilità, rimanendo ancora a lungo con la compagnia italiana.

Soddisfatti, gli organizzatori, dei risultati della vendita di beneficenza. Hanno informato infatti di avere raggiunto l’obiettivo primario dell’operazione, la ritinteggiatura della facciata dell’orfanotrofio, come ci ha ricordato l’ideatore Lucio Masutti. E molto soddisfatti dell’attenzione ricevuta dal Presidente, che ha avuto anche un bel riscontro sui media.

Generazioni a confronto con gli emigrati in Australia

Sempre più persone cercano l’esperienza all’estero. Che sia temporanea o definitiva, la voglia di scoprire un nuovo Paese e una nuova cultura continua ad affascinare molti friulani. A occuparsi della gestione dei collegamenti con i corregionali e promuovere iniziative e incontri di formazione tra i discendenti dei corregionali all’estero ci pensa Eraple, ente regionale Acli per i problemi dei lavoratori emigrati. Una delle ultime iniziative organizzate si è svolta in Australia, all’istituto italiano di cultura di Melbourne, diventata dal 2003 la destinazione di molti giovani che la scelgono per le molteplici opportunità lavorative, l’alta qualità della vita e l’ottimo guadagno. “Il ruolo ponte tra Friuli Venezia Giulia e Australia delle diverse generazioni di corregionali in materia culturale, linguistica, economica”, qualche settimana fa, è servito non solo a rafforzare le radici regionali di provenienza e i rapporti con la regione e le associazioni, ma è diventato anche occasione per creare un’ulteriore via per i giovani friulani che vogliano recarsi in Australia.L’appuntamento, finanziato dalla Regione, ha visto come protagonisti la nuova e la vecchia emigrazione: dopo i discorsi di apertura di Bruna Zuccolin, segretaria Eraple e di Mario Fera di Slide Production e l’insegnante di origine triestina Michela Pellizon, organizzatori dell’evento, sono intervenuti Adriana Nelli sull’emigrazione triestina del dopoguerra e Piero Genovesi sull’emigrazione friulana dello stesso periodo. Ampio spazio è stato poi dedicato al racconto delle esperienze di Renato Raimondi, presidente del Trieste social club, oltre che di Peter Muzzolini, presidente del Fogolar Furlan e di Bruno Viti, presidente del circolo Fiumano.La seconda parte del convegno è stata riservata ai più giovani. Ruth Borgobello ha raccontato l’esperienza cinematografica con “The space between”, interamente girato in Fvg. Il ricercatore Riccardo Armillei ha offerto una fotografia dell’emigrazione giovanile in Australia, mentre la giornalista triestina Micol Brusaferro ha illustrato un video sui numeri del Fvg con un’attenzione al sito www. borninfvg.com, sportello per informazioni che raccoglie anche le storie di chi ha deciso di emigrare. A seguire, sono stati gli stessi corregionali a portare la propria testimonianza, non solo quelli che hanno deciso di intraprendere un’esperienza in questo continente, ma anche di chi ha deciso di rientrare in regione. Tra i protagonisti anche Ilaria Gianfagna, Elena Goi, Alessandro Vascotto, Margherita Brandi e il video di Roberto Dreolini, che dopo otto anni in Australia ha deciso di rientrare. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI sez.

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MUSICA: A STOCCARDA CONCERTO OMAGGIO IN ONORE DI ELLA VON SCHULTZ ADAIEWSKYORGANIZZATO DALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA E DALL’ERAPLE

Stoccarda, 22 nov. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – L’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda e l’associazione Eraple (Ente regionale Acli per i problemi dei lavoratori emigrati) di Udine presentano, il 26 novembre presso il conservatorio di Stoccarda, un omaggio alla pianista e compositrice Ella von Schultz Adaïewsky (1846-1926).

Ad eseguire composizioni originali della musicista russa, ci saranno Catherine Dubosc (soprano), Andrea Rucli (pianoforte) e Nicola Bulfone (clarinetto). Completeranno la serata, intitolata “Ella von Schultz Adaïewsky – Una musicista di San Pietrioburgo nel Friuli di fine Ottocento” e presentata dal musicologo Umberto Berti, alcuni brani di Claude Debussy e le “Danze della Val di Resia” di Piero Pezzè

Dopo aver dato concerti anche alla corte dello Zar Alessandro II ed aver visto le sue opere messe in scena a San Pietroburgo, Parigi e Vienna, dal 1882 al 1991 la von Schultz Adaïewsky lavorò come compositrice e musicologa a Venezia.

Corregionali d’oltremanica al primo incontro

28 Ottobre 2016 Allo “Youth Club” di Casa Italia San Vincenzo Pallotti
Oltre all’Efasce, i Giuliani nel Mondo, l’Eraple/Acli e il Fogolar Furlan. «I giovani qui alla ricerca di opportunità lavorative»

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Lo scorso sabato 15 ottobre presso lo “Youth Club” di Casa Italia San Vincenzo Pallotti si è tenuto il primo incontro dei corregionali emigrati a Londra e dintorni organizzato in collaborazione fra le associazioni dei Giuliani nel Mondo UK (con il ruolo di capofila), l’e-segretariato Efasce UK, l’Eraple/Acli UK e il Fogolar Furlan di Londra.
La serata è iniziata con l’inaugurazione della mostra fotografica “Il fogolar: un sentiment di famee” incentrata sulla figura di Pier Paolo Pasolini curata da Lucia Bugitti. A cui ha fatto seguito la presentazione del libro “P.R. I love You (Luoghi interiori 2016) con un reading dell’autore Eugenio Ambrogi sul tema “Dai Beatles a Pasolini, scavalcando la cortina di ferro tra Trieste e Gorizia”. Nella sala sono state esposte anche alcune opere del collettivo creativo londinese “The Watcher” guidato dall’artista friulana Stefania Delponte (in arte “Dupont) “Cambiare la percezione del mondo e sensibilizzare il pubblico attraverso la fotografia mista ad illustrazione (Illustrography)”.

Quattro associazioni
A rappresentare le associazioni regionali erano presenti Dario Locchi e Fabio Ziberna rispettivamente presidente e direttore dei Giuliani nel Mondo, Michele Bernardon presidente Efasce e Cesare Costantini direttore Eraple, arrivati direttamente da Bruxelles dove avevano partecipato alle commemorazioni dei 40 anni del terremoto e dei 60 anni delle tragedia di Marcinelle di cui abbiamo dato conto nel precedente numero de Il Popolo.
La serata ha avuto inizio con le doverose parole di ringraziamento del presidente Locchi a Bruno Cernecca (AGM), Enrico Cristante (EFASCE), Lucia Bugitti (ERAPLE) e Michele Gomboso (EFM) per l’impegno e la disponibilità nell’organizzare l’incontro.

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L’iniziativa è stata salutata con grande favore dai giovani che hanno ringraziato le associazioni regionali per aver lanciato l’idea di questo ritrovo.

Inghiottiti nella City
«Sono tantissimi i nostri corregionali a Londra – hanno detto più di uno – ma capita raramente un’occasione come questa per scambiarsi, come dicono gli americani, “i biglietti da visita”.
Infatti la maggior parte dei giovani che scelgono Londra come meta per cercare di trovare quelle opportunità lavorative che in Italia si fa sempre più fatica a trovare attraversano la Manica alla spicciolata e finiscono per venire inghiottiti nella vita frenetica della City».